martedì, ottobre 03, 2006

SPECIALE NEW JERSEY

Il New Jersey è a due passi da New York, ma con New York ha ben poco a che fare. Molto meno nobile e sofisticata e molto più piovosa. Insieme allo stato di Washington è, forse, la zona più piovosa d’America e anche più densamente industrializzata ed il rischio per un giovane di finire a fare l’operaio è piuttosto alto. Fortuna ha voluto che alcuni di questi giovani abbiano avuto il coraggio di uscire dal guscio e fare qualcosa di nuovo musicalmente parlando.
La storia musicale del New Jersey si lega al nome di band del passato fondamentali e nomi della scena moderna interessanti, capaci di ritagliarsi un ruolo di spicco nelle rispettive scene.

L’horror-punk e la sua leggenda
MISFITS- nessuna parola può associarsi meglio al nome della horror-punk band di Lodi, NJ ( magari fosse Lodi a trenta km dalla nostra Piacenza!!!) come il termine leggenda o mito, se volete.
I Misfits sono un mito, punto e basta.
Nati nel 1977 per opera di Glenn Danzig, appassionato di Marylin Monroe e del mistero sulla sua morte ( per l’appunto The Misfits è l’ultimo film della biondissima defunta attrice americana) di B-movies e science fiction anni 50.
I primi passi della band si caratterizzano per un suono decisamente punk-rock e una voce di Danzig influenzata dal tenore italiano Mario Lanza e il cantante Doo Wop. Già dai primi brani la band mostra personalità ed il suo stile unico, con canzoni come Last Caress, inno punk rock ripreso da un sacco di formazioni più recenti.
La formazione originale dei Misfits con Danzig in gruppo, partorisce due pietre miliari del rock come Walk Among Us e Earth A.D, più punk rock il primo, mentre il secondo con sonorità più orientate all’hardcore, ma sempre con cori accattivanti e trascinanti.
Questo periodo è un susseguirsi di storie e miti sulla band: da quelli sulle loro live performance con Danzig sempre pronto ad istigare la folla alla rissa, nonostante la sua altezza non proprio da cestista, alle storie su quanto la band fosse prolifica, grazie al suo talentuoso leader, ma sempre incapace di registrare un full-lenght, alla storia di quando i Misfits vennero arrestati per aver trafugato oggetti sacri e cadaveri da un cimitero per riti voodoo ( accusa peraltro falsa ed infondata).
A cavallo tra l’83 e l’84, senza nemmeno il tempo per promuovere l’album Earth A.D., Danzig lascia la band e ne decreta la sua fine con uno splendido epitaffio: il singolo Die, Die My Darling.
Danzig continua la sua carriera da musicista con i Samhain, prima e poi con la band che prende il suo nome: i Danzig, mentre Jerry Only esce dal mondo della musica per dedicarsi all’impresa familiare e alla sua bambina.
La carriera di Danzig è in ascesa e al contempo pure il mito dei Misfits, anche grazie ad uno sponsor eccellente: i membri dei Metallica che non negano mai l’influenza determinante della seminale band di Danzig e Only. Al contempo, la band diventa oggetto di culto e i suoi gadget vengono venduti ai quattro angoli del globo e proprio attorno alla questione gadget e diritti d’autore si scatena una battaglia legale tra Danzig e Only.
Solo nel 1995 le questioni legali si risolvono con Danzig in pieno potere dei diritti sui brani realizzati e la questione gadget si risolve con una compartecipazione nei proventi tra i due membri originari.
Dal 1995 fino ad oggi i Misfits diventano una all star band a tutti gli effetti. Ad alternarsi agli strumenti troviamo Michale Graves, Dez Cadena e ROBO dei Black Flag e Marky Ramone, tutti insieme a Jerry Only, l’unico superstite del nucleo originario.
Oggi il mito dei Misfits continua a vivere con le ristampe dei loro album e le loro performance live in giro per il mondo, ma soprattutto grazie alla stima smodata degli addetti ai lavori e dei fans, i quali hanno attinto a piene mani dal sound e dal look della band: a cominciare dal deadlock di Jerry Only per qualche tempo usato pure da Fat Mike dei NOFX o Davey Havok degli AFI, giusto per fare due esempi.
Non lo neghiamo, anche noi adoriamo i Misfits ed è per questo che per noi Halloween è un’istituzione, oltre che un classico della band più di culto del mondo!!!

Anche a NJ il thrash fa le sue vittime
OVERKILL- la band capitanata da Bobby Ellsworth, dopo una gavetta nella scena punk a colpi di cover dei Ramones e dei Motorhead ( indovinate da dove viene il nome della band???), evolve verso uno stile thrash e caratterizzato dalla velocità folle. Il primo EP, datato 1984, è subito un successo underground : Power In Black viene esaurito dopo poco tempo creando un certo interesse attorno la band già forte del proprio logo, ormai celeberrimo.
Lo stesso fa il secondo omonimo EP che porta la band a firmare stabilmente per la Megaforce Records e a realizzare l’epico album Feel The Fire che porta la band a girare in tour attorno al mondo con gli Anthrax e poi nell’87 a supporto di Taking Over ( edito da Atlantic Records) con gli Helloween.
Gli anni successivi sono di attività frenetica per la band che sforna un album all’anno grazie al sodalizio con Terry Date ( produttore dei Pantera), continua a girare il mondo in tour e ha la possibilità di avere i propri singoli in heavy rotation specialmente su programmi specialistici come HeadBanger’s Ball.
Con gli anni 90 la band attraversa alcuni cambiamenti di line up e sonori che portano il sound verso un suono più groove e classico, tipo Black Sabbath. Come tante band metal, l’inizio degli anni 90 significa un declino in popolarità a causa del ciclone grunge e della svolta radicale mainstream di MTV, morale, i singoli dell’ottimo album WFO vengono snobbati.
La band non si da per vinta e continua incessantemente sempre al ritmo di quasi un album all’anno, pur con innumerevoli cambi di line up e problemi di salute, fino al 2002 quando finalmente è uscito pure il primo DVD.
Ad oggi gli Overkill sono un istituzione del thrash e soprattutto l’unica band della scena che non abbia mai avuto un periodo di silenzio.

Il presente: tra metalcore progressive/ scremo ed emo
DILLINGER ESCAPE PLAN- con buona pace di tutti, iniziamo dal 2001, data dell’ingresso nella band di Greg Puciato, che aveva semplicemente risposto ad un annuncio e dopo un paio di prove è stato assunto come vocalist a tempo pieno. Da quel momento i parallelismi tra lui e Henry Rollins si sono sprecati. Da quel giorno la band ha partorito un EP con la supervisione del guru Mike Patton intitolato Irony Is A Dead Scene edito da Epitaph, ma soprattutto l’album del 2003 Miss Machine.
L’album è ricco di influenze e con un suono molto peculiare, naturale up grade del sopracitato EP, che mostra tutta la tecnica della band. Questa tecnica esplode nelle loro performance live, a volte stravaganti ( su tutte quella di Padova qualche anno fa quando smontarono il palco per suonare tra il pubblico) e che hanno spappolato l’avanbraccio del chitarrista Brian Benoit, costretto ad interrompere la sua attività musicale.
Il presente è segnato da un recente tour a supporto degli AFI e dalla scrittura dei brani di quello che sia annuncia come uno dei più interessanti album del 2007.

THURSDAY- capostipiti della scena screamo statunitense. Della band di Geoff Rickly e Tim Payne occorre ricordare tre album: Full Collapse ( piccola perla e album di culto per i ragazzi amanti dello screamo, dal quale è scaturito pure un live), War All The Time ( album maturo ed introspettivo figlio dello stato d’animo di Geoff Rickly, venuto a conoscenza di essere affetto da una rarissima malattia che causa in lui vuoti di memoria temporanei) e l’ultimo, A City By The Lights Divided, quasi del tutto ignorato qui in Italia, ma che ha consentito alla band di presentarsi a Reading a supporto dei veterani Sick Of It All.

MY CHEMICAL ROMANCE- la band capitanata da Gerard Way ha all’attivo due album…anzi quasi tre, visto che ormai sta per uscire The Black Parade, successore del fortunatissimo Three Cheers For Sweet Revenge: quello di I’m Not Ok (I Promise) e Helena, per intenderci. Il suono della band, fortemente ispirata dai Misfits, virerà dall’emo ad un rock più maturo con influenze alla Queen (?!?) a detta della band stessa.
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