giovedì, agosto 30, 2007

Recensioni




Atreyu- Lead Sails Paper Anchor


Forse, prima di fare ogni discorso riguardo a quest’album, sarebbe meglio fare una dichiarazione chiara ed esplicita: il suddetto album non è affatto metalcore.
Sono passati quasi 10 anni da quando il quintetto di O.C. ha iniziato a muovere i primi passi, contribuendo pesantemente a creare il sound metalcore moderno e ora sembra proprio che questa etichetta stesse un po’ stretta a Brandon, Alex e soci. Anche la breve distanza dalla loro precedente uscita discografica, sembra testimoniare la voglia di andare oltre e lasciare alle spalle il passato, senza peraltro rinnegarlo completamente. Oltre all’innegabile evoluzione sonora, risulta lampante come anche Alex Varkatzas abbia quasi completamente abbandonato le urla: scelta che susciterà sicure polemiche, magari proprio da quelle persone che anni fa inorridivano davanti al suo growl quasi atipico.
Il disco si apre con Doomsday, ideale trait d’union con quanto precedentemente fatto, caratterizzato da un attacco molto metal che sfocia in un perfetto ritornello di grossa presa e lo stesso si può dire di Honor.
Ora, sedetevi, perché Falling Down è davvero un colpo basso. Dannatamente pop e catchy con in mezzo un assolo che arriva dritto dritto dagli anni 80, con addirittura delle trombe di sottofondo. Non è esattamente ciò che ci aspettavamo dagli Atreyu, ma diavolo, se questo brano non darà loro la stessa fama dei My Chemical Romance et similia, ci sarà da gridare allo scandalo.
Segue il singolo, Becoming The Bull, altra combinazione pop-metal davvero difficile da non canticchiare. E che dire di Lose It, pezzo quasi nu-metal con inserimento di vocalizzi che sembrano uscire da Giù La Testa di Morricone??? Se non altro Two Become One ci riporta su territori più noti grazie al suo groove più hardcore farcito da continui assolini.
Personalmente, reputo Can’t Happen Here il brano più interessante con breakdown pesanti e qualche lieve passaggio elettronico, mentre Slow Burn è un’altra sorpresa che proprio non ti aspetti, ossia un mid-tempo in stile Millencolin, per non parlare di Blow, clamoroso esempio di cock-rock anni 80 che farebbe la gioia dei Motley Crue.
La trasformazione è iniziata, ma non completata, perché penso che questo album servisse agli Atreyu per convincere il proprio pubblico ( e anche autoconvincersi…) di essere una band a 360°, senza particolari limiti. Resta il fatto, però, che la mancanza di una univoca direzione e di un suono ben definito rende questo disco inferiore ad album come The Curse o Suicide Notes And Butterfly Kisses.
Di sicuro, se andrà tutto bene, diventeranno molto famosi…ma, in fondo, se lo meritano.
VOTO 7



As I Lay Dying- An Ocean Between Us


Un caloroso bentornato a questi cavalli di razza del thrash/metalcore!!! Due anni circa di attesa per risentire quella che è una delle band più concrete, sulle quali puntare ciecamente. Nel frattempo ci sono stati continui tour ( a proposito, speriamo in un miracolo perché vedere insieme loro, gli All That Remains e i Maroon sarebbe un colpo da novanta!) e Tim si è dedicato alla sua neonata etichetta. Ora, eccoli qua, carichi, incazzati e precisi come mai. Sempre più giustamente thrash ( non dite che sono cloni delle band del passato, sono le band del passato, tolti gli Slayer che non ne azzeccano più una) con aperture melodiche semplicemente perfette.
Dopo l’intro, parte una tripletta che è da pugno allo stomaco: Nothing Left, An Ocean Between Us e la potentissima Within Distruction (almeno 4 minuti di folle headbanging assicurati!).
Forsaken inizia lentamente per poi crescere sempre di più con un groove che più mosh non si può, condito con un ritornello davvero ottimo e lo stesso vale per Confort Betrays dove il doppio pedale va a mille.
Discorso a parte per I Never Wanted che si apre con tutta l’intenzione di sembrare una ballad metal, per poi rivelarsi un’interessante incrocio tra riff potenti, growl e cantato melodico; giusto un po’ di "quiete" prima dell’assalto di Bury Us All che va dritta e rapida come un treno e con tanto di preciso assolo sempre più thrash.
Se pensate di aver già sentito il meglio di questo album sbagliate di grosso, perché The Sound Of Truth è da applausi!!! In questa circostanza sembra di assistere ad una fusione tra gli As I Lay Dying e i sopracitati All That Remains, che sfoderano tutto il loro bagaglio tecnico e creativo: inutile dirlo, la voglia di sentirli dal vivo sta aumentando esponenzialmente!
Piccola pausina con Departed e poi parte l’assalto finale fatto da Wrath Upon Ourselves, che ci fa capire quanto la band abbia guadagnato in termini melodici nel sostituire il bassista, ed infine This Is Who We Are: ultimo chiaro messaggio per farci capire di che pasta sono fatti gli As I Lay Dying.
Una cinquantina di minuti tiratissimi che lasciano il segno e subito, infatti il disco colpisce e appassiona già dal primo ascolto, pur fornendo passaggi molto heavy e senza compromessi. La critica e il pubblico stanno già osannando An Ocean Between Us e, sebbene manchino ancora 4 mesi alla fine dell’anno, in attesa della risposta di altri pezzi grossi del metal, mi sbilancio e incorono questo lavoro come album dell’anno…senza esitare.
VOTO 9+

martedì, agosto 28, 2007

DOSSIER HAIR METAL

A dire il vero, sono mesi che ci penso se fare questo dossier o meno. Alla fine mi sono convinto a dare uno spazio a quello che può essere giustamente definito come il figlio più controverso del metal: l’hair metal. Questo sottogenere nasce negli anni 80 e per quasi tutto il decennio metterà a soqquadro le classifiche americane di vendita, con risultati che non riuscirono ad ottenere nemmeno i nomi più blasonati della scena metal classica come Iron Maiden, Judas Priest o i veterani Black Sabbath. Al di là dell’invasione del dance/pop, gli anni 80 saranno ricordati per l’ascesa di una serie di band cafone, ignoranti, amanti degli eccessi e truccatissime, con masse di capelli abnormi.
La cosa stupefacente dell’hair metal è data dal fatto che è riuscita ad essere tutto e il contrario di tutto. L’inizio del successo venne vissuto come una sorta di rivincita per un genere sottovalutato che finalmente riusciva ad ottenere l’attenzione dovuta e senza rinunciare alla propria buona dose di ribellione e anticonformismo. Che i membri di queste band, i quali in principio vivevano ai margini della società e al limite del vagabondaggio, esprimessero un forte disgusto verso quello che era uno stile di vita, caratteristico dell’era reaganiana, era più che legittimo e normale. Quello che lascia perplessi, però, è il dopo: ossia, come queste band siano diventate di fatto l’icona dell’America anni 80…nientemeno che l’esaltazione dell’eccesso e dell’autocelebrazione.
A rendere ancora più bastardo il sottogenere ci pensò anche l’immagine, come citato prima. Progressivamente il peso dei riff e dei virtuosismi tipici del metal venne spazzato via dall’esplosione del look e dell’estetica. Mai prima di allora i pezzi grossi del metal erano stati ragazzi che facevano sbavare le fans!!!
E allora se aggiungete nel calderone: eccessi, look, major con pochi scrupoli, MTV e la sua perenne ricerca di nuovi fenomeni, avrete in poco tempo la nascita, l’ascesa e la morte dell’hair metal in una nube di lacca, cocaina e polvere.

E ora ecco a voi le band…

Motley Crue
Signore e signori ecco a voi i Motley Crue, i signori del hair metal, del glam metal o dello sleazy metal…come volete voi! Infatti nella band formatasi a fine anni 70 tutte queste componenti convivono gomito a gomito.
La loro carriera comincia con l’album Too Fast For Love che permette loro di strappare un contratto con la Elektra Records e di far crescere la propria fama in quel di Los Angeles. I quattro sono facilmente riconoscibili per le masse di capelli, il trucco pesante e lo stile di vita estremamente edonistico e cazzone. Dall’83 all’87 i Motley Crue infilano una tripletta devastante fatta da Shout At The Devil, Theatre Of Pain e Girls, Girls, Girls. L’87 però è l’anno nefasto per la band: Vince Neil al volante ubriaco si va a schiantare e nell’incidente perde la vita Razzle degli Hanoi Rocks facendo pendere sulla testa di Vince un’accusa di omicidio colposo e Nikki fa anche di peggio sfiorando la morte con un’overdose mortale sanata con una doppia dose di adrenalina al cuore. Questo episodio ispira la celebre Kickstart My Heart contenuta nel celebre album Dr. Feelgood. L’arrivo degli anni 90 porta il tramonto dell’hair metal e un progressivo calo di fama per la band che si consola con i matrimoni con celebri conigliette di Playboy. Oggi i Motley Crue sono una band ancora in attività che si concentra nel riproporre l’autentico spettacolo rock che li ha resi celebri ormai una ventina d’anni fa.

Quiet Riot
Fondati nel lontano 1975 da Randy Rhoads e Kelly Garni i loro esordi non sono memorabili, soprattutto in patria, e portano al prematuro scioglimento della band. La casualità e la tragica fatalità ( la morte in un incidente aereo di Rhoads) porta una certa attenzione sui lavori sopracitati. Attenzione accresciuta esponenzialmente con la pubblicazione dello storico album Metal Health. Questo lavoro sancisce per la prima volta nella storia l’ingresso in cima alle chart americane di un album metal e segna l’inizio dell’ascesa della scena hair/glam metal. La storia dei Quiet Riot si lega a doppio filo con la storia di Ozzy Osbourne: ad esempio lo storico batterista della band, Frankie Banali, era precedentemente nella band di Ozzy, così come il compianto Rhoads. Ad onore del vero il momento di maggior popolarità della band giunse con una cover degli Slade: Cum Feel The Noise. Nel lavoro dell’84 la band riprovò a bissare il successo di Metal Health, riproponendo un’altra cover, ma i risultati furono inferiori. Ciononostante nell’85 i Quiet Riot affiancano le leggende del metal come Ronnie James Dio, Iron Maiden e Judas Priest nel famoso concerto benefico Hear’n’Aid.
La ricerca continua del successo portò la band ad impantanarsi fino a cacciare lo storico cantante Kevin Du Brow: il risultato fu un fiasco totale. Dopo le turbolenze di primi anni 90, la band ha continuato a vivere sino ad oggi. È datato Ottobre 2006 l’ultimo album della band Rehab, con Du Brow alla voce e Banali alla batteria.

Twisted Sister
Semplicemente i più brutti. Ma non una bruttezza comune, qualcosa di sbalorditivo. Estetica a parte, la loro nascita risale addirittura al 1973, ma ci volle l’ingresso nella line up di Dee Snider perché la band cominciasse a garantirsi un certo seguito nella scena newyorkese. Putroppo, però, la band non aveva un contratto discografico e allora dovette autoprodursi. Tra formazioni traballanti e altri problemi bisogna arrivare al 1982 per avere un disco d’esordio peraltro con una casa discografica inglese. L’album contiene canzoni come What You Don’t Know, Run For Your Life e Tear It Loose. La band viene notata dall’Atlantic Records che produce l’album You Can’t Stop Rock’n’Roll proiettando la band nell’Olimpo del rock. L’immagine del gruppo, nel frattempo, si è evoluta da glam a qualcosa di più horror e spaventoso. Inutile negarlo, la storia dei Twisted Sister si lega fortemente al pezzo We’re not gonna take it, brano e videoclip che regalarono la fama mondiale e regalarono casini a non finire. La canzone divenne il capro espiatorio e il simbolo dell’ intolleranza ultraconservatrice delle associazioni dei genitori e del partito repubblicano americano. Dee Snider si impegnò in prima persona per combattere la bizzarra crociata portata avanti da persone che demonizzavano il rock in generale. Lo scontro si concluse con la comparsa sulle copertine dei cd del famigerato logo: Parental Advice- Explicit Lyrics; scritta che ieri, come oggi, funge più che da deterrente, come stimolo ulteriore all’acquisto degli album da parte dei ragazzini. Dall’87 in poi la band affrontò un insuccesso discografico e l’anno successivo Dee Snider lasciò la band che a breve si sciolse.
Nel 2003 la band si è riunita definitivamente.

Def Leppard
La band di Sheffield nasce nel 1977 e curiosamente lo storico cantante Joe Elliot, alle audizioni, venne scartato come chitarrista ma preso in un secondo tempo come cantante. Il loro debutto in patria non venne salutato con enorme entusiasmo, visto che la band strizzava l’occhio molto più agli Stati Uniti che al Regno Unito e, a prova di questo, era molto più spesso in tour oltreoceano. Nell’81 la band viene notata da Robert "Mutt" Lange, storico produttore degli AC/DC, il quale accresce il potenziale della band che nell’82 sfonda su MTV: si tratta del primo video metal a passare sul canale musicale. L’uscita di Pyromania portò delle conseguenze imprevedibili: l’album si confrontò in un incredibile testa a testa con Thriller di Michael Jackson in termini di vendite.
I Def Leppard erano venerati anche di più dei mostri sacri dei Rolling Stone o gli AC/DC, ma la malasorte era dietro l’angolo: nell’84 il batterista Rick Allen in un incidente stradale perde un braccio, ma riuscirà lo stesso a proseguire la sua attività musicale con un set personalizzato. Il trionfo è datato 1986 a Donnington, dove il pubblico regalò una strepitosa ovazione al coriaceo Rick. E pure l’87 è da registrare negli annali con l’album Hysteria che esplode con il singolo Pour Some Sugar On Me. Con gli anni 90 l’attività discografica dei Def Leppard si fa di minore di intensità ma sempre di successo, tanto da entrare dritti nella Walk Of Fame del rock.
Anche loro, oggi, sono in piena attività.

Poison
Nati nel 1983, la band risente fortemente del clima che si sta creando attorno alla scena metal. Infatti nascono proprio come band hair metal e la fase della carriera che arriva fino all’ascesa del grunge è caratterizzata da tutte le componenti che caratterizzano l’hair metal. Anche loro si fanno notare per un look eccessivo, canzoni rock di grande presa tra le quali le famigerate power ballad, fortuna e rovina del genere, come Something To Believe In. Con i due primi album e hit come Talk Dirty To Me o Nothin’ But A Good Time, vendono oltre 10 milioni di copie e finiscono nel celebre documentario The Decline Of Western Civilization II. Sebbene cresca il successo, sono in molti a puntare il dito contro la band di Brett Michaels, considerata come una band finta e incapace di suonare. Ci penserà la rivoluzione grunge a ridimensionare il fenomeno e le continue liti intestine alla band, culminate nella scazzottata tra Michaels e il chitarrista Deville ai MTV VMA del 91. Nonostante tutto la band va avanti e abbandona lo stile eccessivo, scelta apprezzata dalla critica, ma non dal pubblico. Anche qui, purtroppo, nel 95 ci si mette la sfortuna: Michaels è vittima di un grave incidente che lo infortuna seriamente.
L’ultimo capitolo della band che ha ricevuto consensi è datato 2000, Crack A Smile…and more!!!. Nel frattempo la prossima uscita discografica dovrebbe essere un album di cover.

Ci sarebbe ancora tantissimo da dire e allora mi limito a citare album e band che hanno dato senso al’hair metal
-W.A.S.P.- omonimo
-Dokken- Tooth And Nail
-Europe- omonimo e Wings Of Tomorrow
-Bon Jovi- Slippery When Wet ( con le devastanti You Give Love A Bad Name, Livin’ On A Prayer e Wanted Dead Or Alive)
-e metteteci pure gli album dei Kiss e dei Whitesnake di quel periodo.
Il consiglio per chi si avvicina a questo genere tentatore è il seguente: MANGEGGIARE CON ESTREMA CAUTELA!!!

domenica, agosto 26, 2007


Anche per quest'anno le vacanze sono finite ed è ora di tornare con le notizie, gli speciali, le recensioni e i live report...e magari dare una sistemata al blog!


Parkway Drive- la band australiana ha ultimato i lavori per il proprio album, con la supervisione di Adam D dei KSE. Nel frattempo sul loro Myspace trovate la canzone Horizons.

Killswitch Engage- a proposito dei KSE, si stanno definendo i dettagli del loro tour europeo di Ottobre. Al momento non ci sono date italiane, ma non vedo quale impedimento ci possa essere per il ritorno della band del Massachussetts.

All That Remains- per ottobre è prevista l'uscita del loro live DVD. Sopra trovate la copertina. Nel frattempo la band è in tour con gli As I Lay Dying...speriamo di vederli presto da queste parti.

Avenged Sevenfold- procedono i lavori che daranno vita al successore del fortunatissimo City Of Evil. Nel frattempo sul loro Myspace è comparsa la canzone Critical Acclaim e su You Tube un video di un'esibizione live con la nuova canzone Almost Easy. Sempre su You Tube trovate i teaser del making of dell'album.

Atreyu- tempo di uscita discografica anche per la band di Alex Varkatzas e Brandon Saller. A pochi giorni dalla pubblicazione, dopo Becoming The Bull, potete sentire Doomsday e tutto il resto dell'album in streaming sul loro Myspace. Oltre che vedere il video del sopracitato singolo.

As I Lay Dying- sul loro MySpace trovate in streaming il nuovo album An Ocean Between Us.

Protest The Hero- in arrivo per novembre la nuova fatica discografica della giovanissima band canadese.

Modern Life Is War- all'indirizzo www.purevolume.com/modernlifeiswar trovate un'anticipazione di Midnight In America.

Neaera- il 24 Agosto è uscito il nuovo lavoro della band teutonica intitolato Armamentarium.

Lamb Of God- Randy dei Lamb Of God ha prestato la sua voce per il nuovo album, in uscita il 9 Ottobre, della storica metal band Overkill.
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