Intervista ai The Haunted
A pochi giorni dalla data milanese del gruppo di Goteborg che si terrà al Rainbow, sentiamo cosa ha da dire il leader Peter Dolving.
Perchè qualcuno dovrebbe andare a sentire i The Haunted?
Proprio non saprei. Scherzi a parte, è importante che veniate perchè l'effetto che facciamo è quello di infilarci sotto la vostra pelle per farvi uscire dal locale sorridienti e l'unica cosa che riuscirete a dire è: porca puttana!"
Parlaci del vostro pubblico.
Il nostro pubblico non si fa alcun tipo di scrupolo. Se parliamo troppo sul palco ci rimprovera, urla, ma soprattutto è violento e incazzato. Si vede che sono lì solo per la musica.
Se la gente ti tira della roba addosso, tu la ritiri indietro?
Dipende. Se è una cosa carina me la tengo, se è qualcosa che fa male la rilancio nel pubblico per dare una seconda chance a chi ha lanciato di colpirmi per vedere chi è davvero il responsabile. Normalmente se si scopre o sono io ad andare nel pit o è qualcuno che lo fa per me e gli spacca la faccia. Ci hanno lanciato magliette e ottimi CD, ma nessun paio di mutande finora. Nell'ultimo tour statunitense avevamo persone che volavano sul palco. Loro correvano e poi avevano qualcuno che faceva loro da catapulta e volavano sul palco. Una pioggia umana...divertentissimo!
In una ipotetica classifica come ti posizioneresti, da 1 a 10, come icona dello stile di vita rock'n'roll.
Direi 0,5. Siamo le persone meno festaiole del mondo. Qualche giorno fa eravamo al Rainbow, storico locale di Los Angeles, ed eravamo le uniche persone sobrie ma comunque contentissime perchè stavamo guardando il freak show. Comunque è stato pazzesco. Non siamo tipi da party, siamo perosne tranquille.
Se voi foste molto stanchi suonereste le vostre canzoni a mezza velocità?
Mai!!! Sei pazzo? Non esiste proprio. Questa sì che sarebbe folle e malata come idea.
intervista apparsa su Kerrang!
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