FATA vs POISON THE WELL
Il titolo per queste due nuove recensioni potrebbe essere: band sull'orlo del fallimento evitato.
Entrambe le band arrivano da mesi travagliati ed entrambe hanno appena dato alle stampe un nuovo album.
FROM AUTUMN TO ASHES- Holding A Wolf By The Ears
Deve essere davvero brutto per una band che si trova nella situazione di dover pubblicare l'album della vita, veder partire il proprio cantante e compositore. La verità è che la stima e la fiducia della critica verso i FATA era a tempo, dopo il mezzo passo falso del precedente album e quindi, non c'era quasi più spazio per errori per la band newyorkese. Evidentemente, questi ragazzi nelle difficoltà si sanno esaltare e sanno fare di necessità virtù. La soluzione alla crisi nasce tutta all'interno della band, perchè Francis Mark si carica sulle spalle tutte le responsabilità e decide di prendere carta e penna e scrivere lui i testi per questo nuovo, atteso lavoro.
Diciamolo subito, missione compiuta!
L'attacco di HAWBTE è ottimo con una splendida Deth Kult Social Club e la seguente On The Offensive che si distinguono per la buona alternanza tra screamo e parti melodiche e buone soluzioni ritmiche.
Segue una parte del disco un po' più emo, e dunque a me meno gradita, dove troviamo la imprevista Delusions Of Grandeur che, a tratti, ricorda quasi gli Alkaline Trio...una variazione sul tema che non disturba, anzi.
La parte centrale del disco è ancora di buon livello, forse un po' priva di acuti che arrivano con Love It Or Left It, ottima sintesi di tecnica e stile compositivo dei FATA.
Per concludere, il bel trittico finale composto da Travel ( una sfuriata con ottimi incroci screamo e melodici), Goat In Sheeps Rosary ( davvero mosh) e Pioneers ( altra perfetta sintesi dello stile FATA che incontrano i vecchi Thrice).
La barca è stata traghettata senza troppi scossoni fuori dalla tempesta e quest'ultimo lavoro ridà alla band accasata su Vagrant una dimensione di prestigio...forse è davvero tornato il momento di pensare in grande.
VOTO 8
POISON THE WELL- Versions
Se era possibile, in questo caso la crisi era pure più profonda: band a pezzi, contratto con una major stracciato e crisi compositiva. Davvero terrificante, per una band che con l'ottimo precedente album, You Come Before You, era arrivata ad un passo dal successo. La notorietà, i tour da headliner, i video in heavy rotation avrebbero potuto essere lì a poca distanza, eppure qualcosa si è fatalmente inceppato. Nella sua complessità la situazione della band della Florida presenta aspetti da salvare e altri ancora pieni di ombre.
L'aspetto positivo è dato dal fatto che la band, bene o male, c'è ancora. Il principale aspetto negativo è dato dal fatto che si stenta a riconoscere la band capostipite della scena screamo/hardcore di qualche anno fa.
Il nuovo Versions è, a dir poco, lontano anni luce dal suono del passato. Un alieno.
Questo lavoro è troppe cose nuove messe insieme. Se da un parte alcune incuriosiscono ( vedi The Nothces dove i PTW vestoni i panni dei Rancid ancora più incazzati, oppure Breathings For The Birds dove lo stile sfiora quello dei Mars Volta), altre quasi infastidiscono: su tutte Pleading Post.
Se proprio volete un paragone, oggi i PTW sembrano un po' i Refused, ma senza schemi. Fatti due conti, la svolta era inevitabile ( oggi c'è una sola chitarra...), ma così è davvero troppo.
Facciamo così, salviamo la buona volontà e gli episodi interessanti e aspettiamo tempi più calmi per un lavoro che colpisca...sperando che i vecchi fan non vadano persi per strada.
VOTO 6
Nel frattempo la scena perde pezzi: gli I Killed The Prom Queen si sono sciolti ( causa i rimescolamenti nella line up) e pure gli Eighteen Visions hanno mollato tutto ( evidentemente il nuovo album non ha convinto nessuno)...so long!
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