venerdì, aprile 27, 2007

AS WE FIGHT LIVE A MILANO



Nel bene e nel male, credo che la serata di ieri ce la ricorderemo per un bel po’. Forse una delle sere più controverse e contraddittorie per quanto riguarda le nostre esperienze di concerti.
A Milano, al Black Hole ( una minidiscoteca che quasi sembra un night club sullo stile di quello di Marsellus Wallace di Pulp Fiction) sono di scena gli As We Fight.
L’avvenimento è davvero allettante, visto che si tratta della prima data italiana del sestetto danese e caso vuole che stiano promuovendo un album davvero interessante.
Dopo esserci fatti una bella dose di isteria collettiva nero-azzurra, causa scudetto appena conquistato, aspettiamo pazientemente l’apertura del locale che avviene con un certo ritardo.
Poco male, visto che comunque è ancora molto presto.
Dopo un po’ di attesa passata stravaccati sui divanetti, inizia il tutto.
Come noto ad aprire agli scandinavi ci sono 3 band di Milano, dedite al metal/grindcore: i Kissoon, i Crushed To Dust e i To The Embers.
Risparmiamo qualsiasi commento tecnico e qualsiasi giudizio su queste tre formazioni. La cosa buffa sta nel fatto che, per noi non di Milano, la situazione era davvero imbarazzante visto che si è trattato di un qualsiasi raduno di band locali che suonano davanti alle altre band e i rispettivi amici. Dunque, era davvero facile sentirsi un pesce fuor d’acqua.
La cosa fastidiosa sta nel fatto che queste tre band si sono allegramente prese più di due ore per le loro esibizioni, facendo slittare la performance degli headliner ben oltre la mezzanotte.
Quando gli As We Fight salgono sul micropalco del locale lo spettacolo che si propone davanti a loro non è molto cambiato: 4 gatti, ossia le band precedenti, i loro amici, qualche giornalista e noi 3…davvero desolante. ( anche a causa del fatto che contemporaneamente i Raised Fist stanno suonando al Transilvania…ma soprattutto al fatto che i Maroon 5 sono al vicino Rolling Stone…davvero una temibile concorrenza da parte di questi ultimi!!!!)
Nonostante le condizioni non esaltanti i 6 danesi ci mettono l’anima e danno vita ad un ottimo show ( peccato per quella chitarra ad un volume davvero clamorosamente basso). La grinta c’è, l’affiatamento pure e i riff assassini non mancano mai.
Per questa data il recente e ottimo Midnight Tornado viene saccheggiato ampiamente, lasciando al precedente Black Nails And Bloody Wrists un paio di episodi comunque apprezzati dai pochi presenti.
Dopo quaranta minuti circa filati e senza un tentennamento il treno degli As We Fight si ferma con i ringraziamenti di rito e la perla metal rappresentata da Where Eagles Turn che ormai, per me, sta diventando un vero e proprio inno.
Una volta posati gli strumenti, non c’è il rituale del ritiro della band nei camerini…semplicemente perché non ci sono camerini!!! Te li ritrovi lì, sui maledetti divanetti, a sorseggiare tranquilli un drink.
Questo è il metalcore e l’atmosfera che lo circonda…niente divismo, niente star…e poi dicono che è un genere alla moda e pieno di poser. Fate voi!!!

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ma testa di merda se non c'erano quei gruppi ad aprire al concerto c'eri solo te

al posto di "risparmiare" commenti risparmiati stronzate colossali.

"la situazione era davvero imbarazzante visto che si è trattato di un qualsiasi raduno di band locali che suonano davanti alle altre band e i rispettivi amici."
ma sai come funzionano le cose? ma diocane sei un cazzo di ignorante ma che proprio ignori come le cose vanno a questo mondo.

ripigliati bello fai solo ridere.

11:33 PM  
Anonymous Anonimo said...

1. Non era la prima data degli As We Fight in Italia, informati meglio prossima volta.

2. Sei uno di quei classici personaggi che è buono solo a supportare i gruppi grossi e le realtà locali non se le caga manco di striscio e poi ha pure il coraggio di dire che i gruppi italiani non riescono mai a emergere... Finchè esisterà chi la pensa come te, non cambierà mai niente. Di sicuro non pretendo che parli bene a priori degli altri gruppi, ma almeno dare loro spazio e fare qualche critica costruttiva sarebbe stato più intelligente.

3. I ragazzi di uno di quei 3 gruppi, sono quelli che hanno organizzato il concerto agli as we fight, dovresti mostrare un minimo di gratitudine, invece che gettare merda gratuitamente.

4. Gli orari sono stati rispettati in toto: 30 minuti per ogni gruppo di apertura e 45 minuti per gli As We Fight, come stabilito a priori, e il concerto si è concluso prima dell'una di notte.

Saluti
Alberto

1:39 AM  
Blogger Unknown said...

hahau l'ho letto adesso...
che cretino che sei

4:08 PM  

Posta un commento

<< Home

Contatore Sito
Bpath Contatore
As I Lay Dying "The Darkest Nights"
IF HOPE DIES