venerdì, ottobre 13, 2006

Norma Jean- angels with dirty faces



"Non siamo affatto persone normali". Esordisce così il drummer dei Norma Jean, Daniel Davison. " Abbiamo deciso di coprire le nostre facce con dello sporco e lo facciamo anche durante i live, in modo da sembrare ancora più brutti di quanto siamo realmente. È divertente conciarsi in modo così brutto: alcune band usano il make up e noi usiamo lo sporco."
La band di Atlanta si è trovata a mutare il proprio look da "scaricatore di porto barbuto simil-anni 80" a quello di " uomo delle pulizie barbuto, magari senza fissa dimora", mentre si trova a lanciare il proprio terzo album: Redeemer.
" Fortunatamente, non mi preoccupo molto di quello che gli altri possono pensare di noi" ammette il batterista " facciamo solo cose che sembrino le più concrete possibili. Personalmente, sono soddisfatto del livello di attenzione attorno alla band. Non facciamo nulla per il successo, ci interessano altre cose, anche se, dover lavorare con Ross Robinson ( il guru nu-metal ha prodotto il loro ultimo album) mi metteva un po’ di nervosismo, ma alla fine è andato tutto per il verso giusto.
Non è mai facile lavorare con un personaggio come Ross, famoso per le bizzarrie del suo carattere, ma per fortuna dei Norma Jean, tutto è andato bene e l’esperienza si è rivelata stimolante e appagante allo stesso tempo:
"Ross è incredibile" dichiara il vocalist Cory Brendan " il suo principale obiettivo era che noi mettessimo il 100% delle nostre energie sul lavoro che stavamo svolgendo. Non intendeva che la questione si risolvesse solo ai live, ma anche al processo di stesura di un album. Pretendeva che ci fossero momenti dove tutti noi ci mettessimo nella stessa stanza e discutessimo in maniera propositiva sui brani."
Per alcune band, una cosa simile può diventare addirittura soffocante, ma non per i Norma Jean, capaci di costantemente modificare il proprio carattere dalle origini ad oggi.
" Creiamo i brani tutti insieme: i testi, i riff, le melodie, tutto. Niente nasce come processo meramente personale, in modo che tutti noi siamo a conoscenza delle canzoni e del significato dietro ogni brano. Scriviamo di argomenti legati alla fede, che unisce tutti noi, ma è importante che ognuno dia il suo contributo, in modo che alla fine sia il brano di tutti e condiviso da tutti." "L’album è il risultato di questa operazione. Volevamo un album con una grande energia, molte emozioni e meno calcoli."
Ma come ha fatto Ross Robinson a creare il giusto clima attorno una band religiosa che voleva scrivere un altro album sulla propria fede, senza creare tensioni e conflitti con il produttore stesso?
" Ross è molto rilassato dal punto di vista della spiritualità e ci ha lasciato via libera. Ha registrato lavori con Slipknot e Korn e sono sicuro che nello studio c’era un’atmosfera molto diversa rispetto alla nostra., ma lui ci ha accolto a braccia aperte e ci ha lasciato fare, senza che io sentissi mai una parola polemica da lui, mentre invece io non sono stato altrettanto bravo nel contenermi: lui è stato assolutamente di aiuto."
Reedemer è un martello e un bulldozer al tempo stesso, con una potenza di fuoco notevole, sa essere diretto ed immediato, laddove i precedenti album lasciavano spazio al caos.
"Adoriamo il titolo dell’album" ammette Davison " volevamo qualcosa di corto ed immediato e una volta giunti a questa idea, ci ha entusiasmato subito. Ovviamente, dietro ci sono diversi significati, ma lo abbiamo scelto per la sua immediatezza e potenza." Dunque, come l’album stesso.
" Abbiamo scritto il tutto abbastanza velocemente, come se fosse il nostro primo o ultimo album" aggiunge Brendan " e se fosse il nostro ultimo album in assoluto ne sarei molto orgoglioso."
Il batterista Davison è stato l’ultimo a tagliarsi la barba e a giurare fedeltà alla band che ha attraversato l’America quest’estate con l’Ozzfest. Questo significa che per i cinque di Atlanta è arrivato il momento di fermarsi e mettere su famiglia, magari capellona e barbuta? Niente affatto.
" Quando abbiamo finito di registrare il nostro precedente album ci chiedevamo: come è possibile fare meglio o comunque avere un’esperienza migliore? E la stessa cosa ci chiediamo adesso con Redeemer. Ma non c’è problema, perché prima di porci quell’interrogativo di nuovo, di mezzo c’è una quantità di live set incredibile."
Oltretutto, la moglie di Brendan è il tecnico della batteria della band, dunque, i problemi non sorgono affatto: i Norma Jean possono stare in tour quanto vogliono e continuare a scrivere album, almeno per quanto ci riguarda.
Contatore Sito
Bpath Contatore
As I Lay Dying "The Darkest Nights"
IF HOPE DIES