Oggi proseguiamo nel viaggio alla scoperta di The Crusade, l’ultimo eccitante album dei Trivium.
Il leader Matt Heafy ci spiega un po’ la storia dietro le 13 tracce del loro nuovo lavoro, nei negozi da circa una settimana.
"Avendo registrato il tutto a pochi passi da casa e ancora con Jason Suecof, produttore di Ascendancy, non abbiamo avvertito molta pressione, tranne il fatto che questa volta non abbiamo avuto un momento destinato esclusivamente alla scrittura dei brani. Eravamo sempre in tour e allora abbiamo usato un approccio alla Queen, dove un soggetto scrive la canzone e gli altri aggiungono il proprio personale contributo. Siamo veramente orgogliosi di questo album. Spero che Kirk Hammett non si arrabbi, ma l’ho fatto sentire a lui in anteprima e mi ha detto che è un ottimo album metal."
In qualche modo, questo album sorprenderà i fan dei Trivium…
"Tutti, in questi mesi mi hanno chiesto se ci sarebbero state parti urlate nel nuovo lavoro, ma per chiunque ci abbia visto dal Download in poi era ovvio che le urla appartenevano al passato. Il semplice motivo per il quale urlavo era perché non sapevo cantare, ma volevo stare sul palco ed essere ben visibile, ma era ovvio che, prima o poi, avrei imparato ed ecco il risultato. Un album con un cantato pulito, per i canoni metal, non pulito alla BackStreet Boys!!!"
E ora la guida, canzone per canzone fatta da Matt:
IGNITION
È una traccia estremamente thrash, non sto scherzando. Le parti vocali iniziano subito, cosa inusuale per i Trivium e il ritmo è velocissimo.
DETONATION
È una sorta di prosieguo di Ignition. È strutturata come una piccola opera rock, in tre parti. La prima è lenta, la seconda veloce e caotica, la terza più rilassata e melodica.
ENTRANCE OF THE CONFLAGRATION
Questa canzone ha un titolo lunghissimo! È un’altra canzone thrash con un coro molto alla Megadeth, tipo Countdown To Extintion.
UNREPENTANT
Questa è scritta da Corey ( Beaulieu, chitarrista). Mi ricorda un po’ i vecchi Anihilator o i vecchi Megadeth. È molto difficile per me da suonare e poi Corey gli ha dato questo taglio molto tecnico alla James Hetfield.
ANTHEM(WE ARE THE FIRE)
Anthem l’ha scritta Paolo (Gregoletto, bassista). Ha tirato fuori questo inciso incredibile e questa ritmica folle alla Skid Row o Motley Crue."
AND SADNESS WILL SEAR
Per questa ho fatto tutto io. Ho pensato un po’ ai Rammstein. Ho usato una chitarra a 7 corde per scriverla e ho pensato ad un coro con solo basso e batteria. Dal punto di vista del testo, è una canzone dedicata a Mattew Sheppard, un ragazzino gay a cui è stata data la caccia nel Wyoming e poi bastonato e lasciato morire. La trovo molto dark e heavy al tempo stesso. Mi rendo conto che è deprimente, ma mi premeva far conoscere questa storia.
BECOMING THE DRAGON
Ho preso il titolo da un libro che mi è piaciuto parecchio. Ha un groove particolare e da head-banging, da pugni al cielo e da mosh al tempo stesso. Volevo qualcosa di tecnico e raffinato in stile black metal, o comunque alla Dream Theatre e allora ho usato di nuovo la chitarra a 7 corde.
TO THE RATS
È un’altra traccia di Paolo. Forse la più thrash che ci sia nell’album.
THIS WORLD CAN’T TEAR US APART
Non è altro che la Dying In Your Arms di The Crusade. Mentre la precedente era relativa agli aspetti negativi di una relazione, questa volta mi sono soffermato sugli aspetti positivi. Diciamo che è una canzone rock, punto.
TREAD THE FLOODS
Questa canzone ha un riff molto tecnico e mi ci è voluto un po’ per impararlo. Le abbiamo dato una forma strana e un coro alla Guns’N’Roses.
CONTEMPT BREEDS CONTAMINATION
Anche questa è stata registrata con 7 corde, ma con una tonalità inferiore. Ho pensato a qualcosa di black metal old school, ma che avesse anche un appeal rock da radio, ma nel modo giusto.
THE RISING
Pure questa appartiene a Paolo. Non saprei definirla, non ho mai sentito nulla del genere, prima. Gli ho chiesto se era una cover dei Def Leppard. È qualcosa di strano, ma capace di attirare l’attenzione.
THE CRUSADE
È una traccia strumentale di 8 minuti. Non l’avevamo pensata così, ma poi è venuta fuori in questo modo. Diciamo che l’abbiamo messa per far riflettere le persone.
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