giovedì, ottobre 26, 2006

HEROES: HENRY ROLLINS



Henry Rollins

Nato il 13 Febbraio a Washington, D.C, Henry Rollins è una figura cruciale per la scena hardcore e in generale per tutta la controcultura americana, visto il suo eclettismo e la sua capacità di diffondere messaggi forti in più ambiti. Per quanto ci riguarda, l’aspetto che più ci interessa è la sua vita da musicista come vocalist dei Black Flag, prima, e della Rollins Band, poi.
Ma andiamo con ordine.
I genitori di Henry si separano quando lui è ancora piccolissimo e si ritrova a crescere solo con la madre che lo manda ad una scuola capace di inculcare nei suoi alunni una forte disciplina, tanto da sfociare quasi nel militarismo.
La personalità di Henry ne risente parecchio sviluppando un forte senso del dovere e della responsabilità, oltre ad una naturale propensione verso l’esercizio fisico ( tanto da diventare il più famoso "collo taurino" della scena hardcore) e ad una certa difficoltà di comunicazione con le donne, provenendo da un ambiente esclusivamente maschile.
L’ingresso di Henry nella comunità punk è legato all’amicizia con un altro pezzo da novanta dell’hardcore: Ian McKaye, leader dei Minor Threat e dei Fugazi.
Henry decide di formare una band, gli S.O.A, ma purtroppo non ha i soldi per la produzione del loro primo EP. Il denaro riuscirà a trovarlo, dopo essere diventato il manager di un negozio della Haagen-Dasz, nota catena americana di gelaterie. Nel frattempo diventa amico di penna dei Black Flag, che gli inviano il loro EP, Nervous Breakdown e non appena la band parte per un tour nella East Coast, Henry decide di non perdersi nemmeno una data e di seguirli ovunque. La leggenda narra che ad Henry venne chiesto di interpretare un brano dei Black Flag, da parte dell’allora cantante Dez Cadena, che da quel momento sarebbe diventato esclusivamente chitarrista. La forza e l’impatto sprigionato da Henry erano fenomenali e nel giro di poco tempo si ritagliò il ruolo di icona, anche giocando sulla forza fisica. Tanto più il fisico di Henry si scolpiva, tanti più tatuaggi iniziavano a comparire sul suo corpo e divenne un simbolo per le sue esibizioni a torso nudo con solo un paio di pantaloni corti neri.
La storia dei Black Flag va dal 1981 al 1986 quando la band si sciolse, dopo aver superato turbolenze al proprio interno. Sebbene la gran parte del materiale della band di Orange County sia attribuito a Greg Ginn, anchè Rollins contribuì pesantemente alla scrittura dei brani.
Dopo l’esperienza con i Black Flag, Henry da vita alla propria band, la Henry Rollins Band, della quale ricordiamo gli album The End Of Silence (92) e Weight (94). Nel frattempo, Henry è diventato una figura cardine della scena alternativa americana, vuoi per le sue collaborazioni con radio e MTV, vuoi, soprattutto, per la sua attività di scrittore. Durante la vita dei Black Flag, Henry aveva redatto un dettagliatissimo diario di bordo( Get In The Van) che divenne un libro e anche un audio-libro (cosa che succede solo in America…) che gli fruttò un Grammy Award, da lui sempre snobbato.
La serie di collaborazioni e attività intraprese da Henry è lunghissima. Ha fatto veramente di tutto, dal deejay per una radio indipendente losangelina, al presentatore del suo Henry Rollins Show per la IFC, acronimo per Independent Film Channel ( notare la coerenza punk!!!), ma soprattutto ha girato l’America in lungo e in largo per sensibilizzare la gente su molte tematiche: dai matrimoni gay, al caso dei West Memphis Three ( caso di cronaca americano particolarmente scottante che ha visto condannati alla pena di morte, tre persone condannate in assenza di prove e verosimilmente innocenti) e in ultimo la guerra in Iraq, andando pure in Iraq per dare conforto alle truppe, pur rimanendo fermamente contrario all’azione bellica e fermamente oppositore dell’amministrazione Bush.
Henry Rollins è una figura a tutto tondo della scena punk/hardocore, capace di incarnare tante anime, ma con un solo spirito di fondo, indipendente e anticonformista. Il suo contributo alla scena hardcore, può non essere stato temporalmente lunghissimo, ma è fuori di dubbio che lui e i Black Flag sono, a buon diritto, gli ispiratori di centinaia di band nate sulla scia della leggendaria band di Orange County.
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